Il Ministero dell’Ambiente, nell’ambito di quanto stabilito dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione, ha introdotto i CAM, Criteri Ambientali Minimi, ossia dei requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.
In Italia, l’efficacia dei CAM è prevista dall’art. 34 del Codice degli Appalti, recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale, il quale ha reso obbligatoria l’applicazione di tali requisiti da parte di tutte le stazioni appaltanti.
La Pubblica Amministrazione incentiva così gli operatori economici, nella fornitura dei loro servizi, all’adozione di tecniche e pratiche compatibili con la tutela dell’ambiente, indirizzando il mercato verso una prospettiva di sostenibilità a medio e lungo termine e rafforzando l’occupazione in chiave green. Ma non solo: grazie sempre a questi criteri, gli enti pubblici hanno la possibilità di organizzare i loro consumi in maniera più razionale, con effetti positivi anche sulle spese sostenute, e quindi sugli equilibri di bilancio.
Ad oggi i CAM sono stati individuati per diciotto categorie di fornitori di servizi, tra le quali figura il comparto dei servizi di pulizia e sanificazione di edifici e ambienti ad uso civile, sanitario e per i prodotti detergenti.
I CAM dedicati ai servizi ed ai prodotti per la pulizia mirano innanzitutto alla riduzione delle sostanze pericolose. A tal fine impongono l’acquisto e l’uso di detergenti con formulazioni migliori sotto il profilo ambientale e della tutela della salute e, prescrivendo l’impiego di elementi tessili in microfibra, l’uso di sistemi di dosaggio e di diluzione tali da evitare che dosaggi e diluizioni siano effettuate in maniera arbitraria dagli operatori, consentono di razionalizzare il consumo di prodotti detergenti e disinfettanti.
La microfibra, così come evidenziato in vari studi, consente infatti di ridurre il consumo di acqua e di sostanze chimiche del 95%, di diminuire del 20% il costo giornaliero del lavoro, di ridurre i costi connessi con gli infortuni sul lavoro e, rispetto all’acquisto di elementi tessili non in microfibra, di risparmiare il 60% dei costi considerando l’intero ciclo di vita. Le frange di lavaggio in microfibra, più leggere dei panni tradizionali, richiedono inoltre quantità inferiori di soluzione detergente e riducono il ripetuto sollevamento di pesanti secchi d’acqua, ancorché causano, durante il lavaggio, dispersione di microplastiche nei recettori idrici che non potendo, allo stato della tecnologia attuale, essere filtrate dagli impianti di trattamento delle acque, inquinano il mare.
Per arginare tale forma di inquinamento, i CAM prevedono specifica formazione, in quanto anche le condizioni di lavaggio delle fibre sintetiche influenzano la quantità di microplastiche rilasciate. Per valorizzare il ciclo dei rifiuti e ridurre l’uso delle risorse, oltre all’impiego di tessili in microfibra e al divieto di uso di prodotti monouso e di prodotti non riparabili, i CAM consentono la possibilità di usare prodotti detergenti concentrati, pertanto con imballaggi dai volumi ridotti. Altresì impongono che i carrelli per le pulizie manuali abbiano secchi e vassoi di plastica riciclata e promuovono la diffusione di detergenti con imballaggi primari riciclati e le macchine realizzate con componenti di plastica riciclata.
Per ridurre ulteriormente l’impronta di carbonio del servizio, inoltre, i CAM valorizzano le pulizie manuali, almeno nei cantieri ove questa modalità risulti appropriata, nonché specifiche funzionalità che rendono più efficienti le macchine ed impongono l’acquisto e l’uso di prodotti in carta tessuto costituti da fibre riciclate e/o provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile, fabbricate in impianti con le migliori tecnologie disponibili in relazione ai consumi energetici ad alle emissioni di inquinanti.
I vantaggi sono quindi evidenti: sia per l’ambiente che per una responsabilizzazione della Pubblica Amministrazione nell’adozione di pratiche responsabili e nella razionalizzazione dell’impiego di risorse dei cittadini.